mercoledì 1 febbraio 2012

564. La storia di un cocainomane minorenne


Se è vero che il diciassettenne di Torino ha almeno trenta rapine a suo carico e che ha anche dei complici più piccoli di lui, ci troviamo di fronte a un ragazzo che se non approfitterà del carcere minorile, come luogo di riflessione, è presumibile che nel suo prossimo futuro abbandonerà il cavatappi affilato, che usava per rapinare di denaro e cellulare le giovani vittime, e passerà a qualcosa di più impegnativo e adulto.
Il mio personale augurio è che incontri qualcuno in grado di aiutarlo a dare un altro senso alla sua esistenza e spero che abbia orecchie per ascoltare, cuore per sentire e cervello per cambiare.

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