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venerdì 10 febbraio 2012

602. Rovinarsi è un gioco


È il nome del progetto, patrocinato dall’ASL 8 di Cagliari, che si rivolge agli studenti nel divulgare la conoscenza di un problema sempre più diffuso e scottante, il gioco d’azzardo patologico, attraverso il linguaggio del teatro e il confronto con gli esperti.
La pièce del Teatro del Segno, ideata, scritta e interpretata dall'attore e regista Stefano Ledda disegna un itinerario drammatico e amaro nei labirinti della mente e del cuore di un uomo vittima di una delle moderne forme di “dipendenza” psicologica più subdole, perché mascherata dall'apparenza di un innocuo passatempo. Una storia “semplice”, summa di molte vite si dipana dall'iniziale, quasi casuale tentazione di sfidare la sorte fino alla perdita di controllo, alla scoperta della propria fragilità davanti all'ossessione che svuota di senso l'intera esistenza.
Una macchina da videopoker, un manichino, sette tazze da caffè, e una porta raccontano la vita di un giocatore, scandita, nel quotidiano, dal tintinnio sordo di tre monete agitate nervosamente in una mano. Segni brevi ed essenziali che trasformano il “passatempo innocuo” del videopoker in dipendenza patologica.
Una storia reale, fatta di nomi, mogli, posti di lavoro, figli, amicizie, tratta da nove mesi di ricerche documentali, di studio e di interviste.
Un  linguaggio diretto, asciutto con nodi freddi e reali di una storia-vita, che, “accadendo” sul palcoscenico, racconta la claustrofobia ciclica della dipendenza.
Bella iniziativa che unisce il momento teatrale al momento informativo. Spero un giorno di vedere lo spettacolo!

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