martedì 19 aprile 2011

145. Il ragazzo mucca


Michele Serra scrive questo romanzo nel 1997, ma la trama sarebbe anche oggi molto d’attualità.
Il romanzo descrive la crisi di un intellettuale, una crisi che diventa vera e propria malattia, che penetra nel corpo e lo tormenta, gli impedisce di digerire il cibo, così come per il protagonista/narratore è impossibile ormai "digerire" le consuetudini di vita da intellettuale di sinistra, la notorietà che lo rende personaggio pubblico, le apparizioni televisive, una professionalità di cui ha smarrito il senso e mille altre maschere che ormai sente necessario "vomitare", così come ogni mattina avviene per il cibo mangiato la sera precedente.
Antonio Lanteri, giovane fondatore e direttore del più importante quotidiano della sinistra, decide di lasciare per un periodo indeterminato, la realtà metropolitana per rifugiarsi nella casa parentale in Valmasca. Antonio parla con le rupi, con la moglie, con il cane dei suoi, con la giornalista che gli dà la caccia perché vede in lui "il declino della sinistra", e parla di tutto: della sinistra, dei funghi e del padre micologo, dello zio comunista che si è rovinato facendo gestire le aziende ai contadini, di Milano, del giornalismo, della gioventù negli anni '70. Un libro autobiografico, o almeno molto autobiografico, che ogni tanto si avvita su pensieri che fai fatica a seguire.

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