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Da
sempre le masse sono state “gestite” in maniera più o meno
diretta, con l’obiettivo di stare buone e servire il potente di
turno. Siamo arrivati ad un punto in cui l’individualismo sfrenato,
indirizzato quasi esclusivamente a soddisfare un bisogno immediato ed
effimero, ha creato l’unico orizzonte possibile per una esistenza
effimera però in grado di essere sopportata.
Se
è vero che l’esistenza è una battaglia continua e che il concetto
di solidarietà emerge sempre più raramente, con quale prospettiva
sono state smontate tutte quelle infrastrutture mentali e sociali
finalizzate ad un civile e prospero sviluppo, se non l’esercizio
predatorio di qualsiasi risorsa, quella umana compresa a vantaggio
dell’1percento della popolazione?
Per
quanto la lotta di classe sia tramontata, purtroppo le classi
esistono ancora e sono molto radicate solo nella loro dimensione
economica e non certo come gruppo o forza di cambiamento, ma come
scriveva Luciano Gallino se il capitalismo traballa, il neoliberismo
ha vinto, con tutte le conseguenze che molti vivono quotidianamente.
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