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giovedì 17 marzo 2011

104. C’è qualcosa da festeggiare?


Dopo 150 anni eccoci qua a ricordare a tutti che siamo una nazione longeva. Personalmente non ho nulla da festeggiare e credo che se non troveremo la spinta verso l’alto, il paese affonderà sempre di più. Non parlo di sviluppo, Pil o menate simili, ma parlo di cultura, società civile, valori che accomunino e rendano migliore l’Italia e gli italiani. Riusciremo mai a sradicare la Mafia e l’evasione fiscale? È chiedere troppo desiderare una classe politica che ogni tre per due non finisca in qualche processo o indagine? È solo l’immaginazione che mi porta a pensare che potremmo lavorare tutti sfruttando meglio le risorse turistiche e enogastronomiche dello Stivale oppure passeremo al vita a "intrallazzare"?
Vi lascio con una bella canzone………. Povera Patria di Battiato.

Povera patria! Schiacciata dagli abusi del potere
di gente infame, che non sa cos'è il pudore,
si credono potenti e gli va bene quello che fanno;
e tutto gli appartiene.
Tra i governanti, quanti perfetti e inutili buffoni!
Questo paese è devastato dal dolore...
ma non vi danno un po' di dispiacere
quei corpi in terra senza più calore?
Non cambierà, non cambierà
no cambierà, forse cambierà.
Ma come scusare le iene negli stadi e quelle dei giornali?
Nel fango affonda lo stivale dei maiali.
Me ne vergogno un poco, e mi fa male
vedere un uomo come un animale.
Non cambierà, non cambierà
si che cambierà, vedrai che cambierà.
Voglio sperare che il mondo torni a quote più normali
che possa contemplare il cielo e i fiori,
che non si parli più di dittature
se avremo ancora un po' da vivere...
La primavera intanto tarda ad arrivare.

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