Questa canzone, piena di rimpianto per il tempo che passa e le amicizie adolescenziali che svaniscono è, per me, la versione moderna di “quel ragazzo della via Gluck”. A me non piace Celentano, ma non so perché le mia sinapsi hanno fatto questo collegamento. Sarebbe bello poterlo chiedere a Francesco Bianconi!
Comunque molto bello il testo.
Mentre scoprivamo il sesso
ignari di ciò che sarebbe poi successo
dopo la maturità
eccoci che attraversiamo i girasoli
bucanieri nati
andiamo via dalla realtà
dalle case popolari
che fine hai fatto
ti sei sistemato
che prezzo hai pagato
che effetto ti fa
vivi ancora in provincia
ci pensi ogni tanto alle rane?
l'ultima volta ti ho visto cambiato
bevevi un amaro al bancone del bar
perchè il tempo ci sfugge
ma il segno del tempo rimane
nelle notti estive e nere
solo lucciole a guidarci nell'oscurità
un'era fa
la crudele pesca delle rane
in uno stagno usato per l'irrigazione
io e te
fratello mio
con gli ami e la torcia
che fine hai fatto
ti sei sistemato
che prezzo hai pagato
che effetto ti fa
vivi ancora in provincia
ci pensi ogni tanto alle rane?
l'ultima volta ti ho visto cambiato
bevevi un amaro al bancone del bar
perchè il tempo ci sfugge
ma il segno del tempo rimane
ma voglio immortalarti e ricordarti così
coi sandali e il coraggio di Yanez
e porterò morendo quella gioia corsara con me
io nel frattempo me ne sono andato
se vuoi ti ho tradito
che effetto mi fa
la piscina di un agriturismo
ha coperto le rane
l'ultima volta che ti ho salutato
poi sono scappato nel cesso del bar
ed ho pianto sul tempo che fugge
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