Anna Marina
Mariani, professoressa di Pedagogia Generale, pubblica nel 2012
questo interessante saggio, che interroga cosa può fare l'educazione
su molti aspetti della modernità, come le relazioni virtuali, ma
anche dei “classici” temi come i valori. Una serie di riflessioni
utili al professionista, ma non guasterebbe che fosse letto anche dai
genitori e perché no, anche dai giovani.
Soprattutto
per l'educatore, dunque, saper pensare non è l'unico requisito
richiesto; saper far pensare, piuttosto. Infatti, pur essendo
inpossibile inculcare l'originalità del pensiero, l'intraprendenza e
lo spirito di iniziativa nel riflettere, è tuttavia possibile
favorire lo sviluppo di tali caratteristiche. Se pensare è
“pensare”, e non rimuginare o rievocare, occorre che l'educazione
fornisca gli strumenti per avvertire la dissonanza tra l'interno e
l'esterno, tra il noto e quel che manca di sapere, perché
nell'ideare viene coinvolta e viene prodotta l'intera personalità
dell'individuo attraverso curiosità, flessibilità, scetticismo e
onestà.
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