Secondo lo
studio condotto dal The Economist, gli Stati Uniti occupano
saldamente il primo posto nella classifica per nazioni del 2014, con
un totale di 142,6 miliardi di dollari. La Cina è seconda con 95,4
miliardi, poi il Giappone con 29,8 miliardi. Interessante che nei due
paesi asiatici il gioco d’azzardo sia quasi illegale, o comunque
fortemente indirizzato verso un gambling privo di premi in denaro
eppure muove un economia, almeno in Cina, di poco inferiore a quella
italiana. Oggi il mercato del gioco mondiale si muove soprattutto
lungo i lati di un quadrilatero dove sulla parte occidentale si
ritrovano Las Vegas e Atlantic City e sull’opposto versante Macao e
il nuovo filone del gioco che si sta prepotentemente facendo strada
nelle Filippine. E per due milioni di persone è un posto di lavoro.
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