Si
tratta di una vecchia diatriba. I giocatori di poker dicono che non
si tratta di gioco d'azzardo, mentre gli altri dicono il contrario,
compreso il sottoscritto. La questione è anche quella che chi gioca
d'azzardo non è proprio ben visto in società, per cui posso capire
che chi lo faccia come mestiere provi a togliersi di dosso questa
brutta reputazione. Nel video la questione a me sembra ben
argomentata, anche se l'obiettivo ultimo sembra più quello di dire
ai "pesci" che se vogliono diventare degli "squali"
devono studiare tanta matematica. Interessante poi come spiega che
tutto sommato il banco si disinteressa di quello che succede sul
tavolo, perchè una volta incassata la sua parte, quello che succede
ai giocatori poco gli importa, a differenza di altri tipi di gioco
d'azzardo. Se è vero che questo tipo di gioco d'azzardo può mettere
in campo una certa percentuale di abilità, sicuramente più elevato
di quello che richiede una slot o un Gratta e Vinci, rimane il fatto
che sia l'aleatorietà a governare la situazione. Nessun giocatore
professionista può dare per certo un determinato risultato,
garantito al 100percento, può dare delle percentuali e seguendo i
suoi conti orienterà l'atteggiamento da seguire. Comunque credo che
questa diatriba non finirà mai.
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