A suonare la carica sono i dipendenti dei vari McDonald’s, Burger King, Wendy,s’, Kfc degli Usa, che giovedì incroceranno le braccia in 150 città di tutto il Paese, da Oakland a Miami. Rivendicano l’aumento del salario orario minimo da 7,25 a 15 dollari, e il diritto ad organizzarsi sindacalmente, ovvero di aderire alle «Union», senza subire ritorsioni dai parte dei datori di lavoro.
L'onda è partita da lontano, nel 2012, ma senza dubbio il terreno è molto fertile e già si parla di uno sciopero mondiale. Nelle Filippine e in Corea del Sud ci saranno «flash mob» all’interno di alcuni McDonald’s, così come in Marocco e in Malawi. Ad Auckland, in Nuova Zelanda, ci saranno dibattiti-fiume tenuti dagli stessi lavoratori dinanzi al quartier generale di McDonald’s. In Argentina e Brasile domineranno volantinaggi e dimostrazioni, mentre in Europa la mobilitazione riguarda cinque Paesi, tra cui l’Italia (paga minima è di 7,8 euro lordi al netto dei costi sanitari) con scioperi a Venezia, Milano e Roma e una mobilitazione sulla riviera romagnola.
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