Di
seguito alcuni errori alimentari non rilevati dal sottoscritto, ma da
un medico.
Ognuno poi agisca come meglio crede!
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Troppi zuccheri semplici, comprendendo quelli che aggiungiamo noi e
quelli che aggiunge l’industria alimentare.
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Troppi cereali, rispetto a verdure, legumi, frutta e proteine
vegetali.
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Troppi carboidrati raffinati rispetto a quelli complessi.
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Troppi grassi saturi (grassi animali) e pochi grassi buoni
(polinsaturi omega-3 di origine vegetale o ittica e monoinsaturi
dell’olio di oliva).
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Carenza di micronutrienti essenziali: la produzione industriale del
cibo li ha gravemente ridotti, insieme allo sfruttamento del terreno
e all’inquinamento (viviamo in una situazione di carenza cronica
che, di solito, non induce avitaminosi, ma altera il metabolismo
dell’organismo e induce una instabilità genomica con maggior
suscettibilità al danno del DNA con scarsa capacità di ripararlo).
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Carenza di fibra alimentare (assente in cibi raffinati) con
conseguenti: stipsi, accumulo di sostanze tossiche, mancato legame di
zuccheri e grassi (che verrebbero escreti più facilmente riducendo
anche il colesterolo-LDL e aumentando il colesterolo-HDL) e aumento
di diabete e vasculopatie aterosclerotiche.
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Alterazione dell’equilibrio acido-base con spostamento verso
l’acidosi metabolica a causa di eccessivo consumo di cibi
acidificanti (cibi confezionati, carne, uova, latte, formaggi, sale,
additivi chimici, ecc.) a cui conseguono: perdita del tono muscolare,
osteoporosi, calcoli renali, ipertensione arteriosa, infiammazione
tessutale, ecc.
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Alterato equilibrio sodio/potassio con aumento del sodio (contenuto
in abbondanza nei cibi industriali) e calo del potassio (che è
scarso in carboidrati raffinati, latte e formaggi), con conseguente
aumentato rischio di ipertensione arteriosa, ictus cerebrale, calcoli
renali, osteoporosi, asma, insonnia, ecc.
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