Scritto
da Eric A. Johnson, professore di storia alla Central Michigan
University, è stato pubblicato in Italia nel 2001. È il frutto di
10 anni di ricerche, interviste e letture di un elevato numero di
documenti che chiariscono lo sviluppo del terrore nazista in tre
località: Colonia, Krefeld e Bergheim. Ripercorrendo le vicende dei
principali responsabili della Gestapo locale, spiega come il terrore
nazista non sia imputabile totalmente ai gerarchi. Essi trovarono un
terreno fertile per trasformare una piccola parte delle popolazione
in delatori e spie, mentre il resto dei tedeschi ariani visse tutto sommato al riparo dalla violenza nazionalsocialista. Ma il grande lavoro della Gestapo fu prima quello
di annientare i comunisti e i pochi rappresentanti delle Chiese che più si
opponeva alla visione nazista del mondo. Solo dopo ebbero le energie
per annullare non solo gli Ebrei, ma anche disabili fisici e mentali
e omosessuali. Un Olocausto che troppi hanno ignorato e sebbene
alcuni si siano sollevati per protestare, non fu mai raggiunta una
massa critica per tentare di cambiare le sorti di 6 milioni di
persone.
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