La "Bibbia" dei disturbi mentali ha sancito, qualche mese fa, alcuni importanti cambiamenti, che spesso non sono solo di tipo semantico. Nella nuova edizione del manuale diagnostico il gioco d'azzardo patologico cambia nome, diventando il disturbo da gioco d'azzardo e cambia collocazione, dal discontrollo degli impulsi alle dipendenze. Viene aggiunto lo spazio temporale di 12 mesi in cui possono emergere determinati comportamenti, mentre prima non esisteva nessun limite per l'osservazione e la rilevazioni di detti comportamenti. Vengono anche introdotti i concetti e le specificazioni per il decorso, la gravità e l'esito.
Il decorso viene definito come episodico o persistente a seconda dell'andamento temporale del quadro clinico. La gravità viene definita lieve se si ha il riscontro di 4 o 5 criteri, moderata se il riscontro riguarda 6 o 7 criteri, grave se il riscontro totalizza 8 o 9 criteri.
Per quanto riguarda l'esito si parla di remissione precoce e remissione prolungata. Nel primo caso il soggetto, dopo un periodo in cui era stato diagnosticato il GAP, si trova in una condizione in cui c'è una assenza completa di criteri da almeno 3 mesi. Se tale condizione si stabilizza per oltre 12 mesi consecutivi allora si può parlare di remissione completa.
DSM IV-TR DSM V
Comportamento
persistente, ricorrente, disadattivo di gioco d'azzardo che
compromette il funzionamento personale, sociale e lavorativo
dell'individuo.
Se il soggetto presenta almeno cinque di questi sintomi, viene diagnosticato un quadro di Gioco d'Azzardo Patologico.
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Persistente
e ricorrente comportamento problematico di gioco d'azzardo che
comporta difficoltà o disagio clinicamente significativo, come
indicato da un soggetto che, nell'arco di un periodo di 12 mesi,
presenta quattro o più tra i seguenti:
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