venerdì 22 dicembre 2017

4240. Collasso


Jared Diamond pubblica in Italia nel 2014 questo saggio che cerca di spiegare come le civiltà scelgono di morire o sopravvivere. Si va molto indietro nel tempo per giungere ai giorni nostri, nel tentativo di identificare i fattori che partecipano attivamente al declino o alla scomparsa di una civiltà. Ma se nel passato scomparivano i maya, tutto sommato il resto del mondo proseguiva serenamente il suo sviluppo. Oggi però non è più così e quello che succede in Cina o in un villaggio sperduto dell'Africa o del Sudamerica ci interessa e ci condiziona, a volte in maniera pesante. Se oggi non ci prenderemo cura del nostro ambiente, il rischio sempre più grande è il collasso planetario.

Una delle lezioni più importanti che si possono trarre dalle storie dei maya, degli anasazi, dell'isola di Pasqua e di altre civiltà scomparse (così come dal recente tracollo dell'Unione Sovietica) è che un rapido declino può seguire di pochi anni il culmine in ricchezza, potere e popolosità. Da questo punto di vista, le traiettorie di queste società non sono simili alla vita di un singolo individuo, il cui declino si manifesta in genere gradualmente attraverso un periodo di senescenza prolungata. La ragione è semplice: un picco massimo di popolazione, di ricchezza, di consumo delle risorse e di produzione di rifiuti coincide con l'apice dell'impatto ambientale, fino al punto in cui le risorse disponibili non riescono più a tenere il passo con lo sfruttamento. Dopo averci riflettuto, non sorprende affatto che le civiltà tendano a declinare rapidamente subito dopo aver raggiunto il loro apogeo.

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