giovedì 28 dicembre 2017

4245. Il 2017 è stato per gli educatori un anno intenso dal punto di vista legislativo


L'anno che è ormai quasi terminato, ha portato ben 3 leggi che coinvolgono direttamente la professione educativa.
La prima è la Legge Gelli dell'8 marzo 2017, che prevede che tutti i professionisti della sanità stipulino un'assicurazione, pagandola di tasca loro, per la colpa grave. Così recita una parte dell'articolo 10: al fine di garantire efficacia alle azioni di cui all'articolo 9 e all'articolo 12, comma 3, ciascun esercente la professione sanitaria operante a qualunque titolo in strutture sanitarie o sociosanitarie pubbliche o private provvede alla stipula, con oneri a proprio carico, di un'adeguata polizza di assicurazione per colpa
grave.
Quindi gli educatori professionali che lavorano in sanità dovranno organizzarsi e pagarsi un'assicurazione di cui, personalmente, non vedo l'utilità. Comunque le compagnie assicurative ringraziano!
La seconda e la terza sono state approvate a fine legislatura, qualche giorno fa.
Si tratta del Ddl Lorenzin, che istituisce anche per gli educatori l'Albo professionale e le associazioni gioiscono per aver ottenuto finalmente il riconoscimento della professione. A me sembra invece che per avere il giusto e doveroso riconoscimento bisognasse operare dal basso e non costruire un centro di potere dove tutti saranno obbligati ad iscriversi, immagino per continuare a lavorare e non avere nulla in cambio, se non qualche centinaio di euro in meno nel portafoglio. Perché invece di fare queste battaglie corporativistiche non si è fatto riferimento alla Pedagogia di Paulo Freire che avrebbe visto come fumo negli occhi qualsiasi struttura centrale di comando e controllo ( che sarebbe bello facesse almeno quello). Sarebbe stato meglio far lavorare gli educatori nei servizi e non lasciarli in mano agli psicologi. Dove sono state le associazioni per permetterlo? Credono veramente che la creazione dell'Albo metterà fine a tutto ciò? Oppure gli educatori quando incontreranno uno psicologo, un Oss, un sociologo o chiunque altro inizieranno a denunciarlo?
Infine la furbata dell'anno è stata inserire la legge Iori, che regolamenta la professione, nella Legge Finanziaria appena approvata. Mancano dei provvedimenti previsti dalla normativa, per cui ancora non ho capito bene cosa succederà, ma ecco cosa dicono un paio di articoli:
In via transitoria, acquisiscono la qualifica di educatore professionale socio-pedagogico, previo superamento di un corso intensivo di formazione per complessivi 60 crediti formativi universitari nelle discipline di cui al comma 333-ter, organizzato dai dipartimenti e dalle facoltà di scienze dell’educazione e della formazione delle università anche tramite attività di formazione a distanza, le cui spese sono poste integralmente a carico dei frequentanti con le modalità stabilite dalle medesime università, da intraprendere entro tre anni dalla data di entrata in vigore della presente legge, coloro che, alla medesima data di entrata in vigore, sono in possesso di uno dei seguenti requisiti:
a) inquadramento nei ruoli delle amministrazioni pubbliche a seguito del superamento di un pubblico concorso relativo al profilo di educatore;
b) svolgimento dell’attività di educatore per non meno di tre anni,
anche non continuativi, da dimostrare mediante dichiarazione del
datore di lavoro ovvero autocertificazione dell’interessato ai sensi del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000,n. 445;
c) diploma rilasciato entro l’anno scolastico 2001/2002 da un istituto magistrale o da una scuola magistrale.
333-octies
Acquisiscono la qualifica di educatore professionale socio-
pedagogico coloro che, alla data di entrata in vigore della presente
legge, sono titolari di contratto di lavoro a tempo indeterminato
negli ambiti professionali di cui al comma 333-quater, a condizione
che, alla medesima data, abbiano età superiore a cinquanta anni e
almeno dieci anni di servizio, ovvero abbiano almeno venti anni di
servizio.
In pratica un enorme sanatoria, sopratutto per gli psicologi e tutti quelle persone che ritengono questo mestiere solo un momento di passaggio e per portare la pagnotta a casa, ma che di certo non ambiscono a farlo per tutta la vita. Anche queste persone potranno dire senza alcun problema: sono un educatore professionale. A me questo fa veramente girare le scatole!
Vedremo nel 2018 come queste due leggi modificheranno il lavoro degli educatori. Magari sono io pessimista e tutto sarà meraviglioso!



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