Alessandro
Dal Lago pubblica nel 2017 questo interessante saggio, che analizza
il fantasy come macchina mitologica. Prende in considerazione
sopratutto J.R.R. Tolkien e il suo amico C.S. Lewis concentrandosi
con il lavoro del gruppo a cui facevano riferimento: gli Inklings,
che hanno di fatto creato o ripreso un genere. L'autore analizza però
i riferimenti bibliografici dei due autori in epoca medioevale,
cogliendo come i principi e i valori di quel periodo siano stati
adattati non tanto al gusto dell'epoca moderna, ma alla visione di
società che il gruppo aveva. Così gli hobbit diventano la
rappresentazione di quella classe media, che opera con diligenza
nelle campagne inglesi, che può trasformarsi in eroe con
l'approvazione però della classe governante.
Forse
verrà il giorno in cui qualcuno prenderà le parti di orchi, angeli
caduti, giganti, troll e così via, mostrando che essi non
rappresentano le manifestazioni di un male astratto e introvabile, ma
le vittime dell'ossessione morale dei narratori. Lo spirito del
povero Grendel attende di partecipare finalmente alla festa degli
uomini.
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