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Durante
il cammino, De Grammont gli disse: Signor Macary, sapete bene che la
perdita di una persona che sentivo vicina ha colpito anche me. Forse
mi era più cara di quanto dona
Gabriela lo fosse per voi. Mi sono rassegnato, almeno in parte,
pensando che per chi vive in questi mari la vita è qualcosa di
effimero. Passiamo dal piacere intenso al dolore estremo senza
sfumature intermedie. Viviamo glorie e sconfitte, tormenti e
soddisfazioni in un pugno di anni. Sono i Caraibi ad avvelenarci, e a
risucchiarci prima o poi sui loro fondali.
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