Spesso
nelle cooperative sociali la gestione è centrale, anzi di un'unica
persona che in qualche modo fa il bello e cattivo tempo. A dispetto
del valore della partecipazione condivisa, almeno secondo la mia
esperienza. Fin che le cose vanno bene o benino, tutti lavorano e il
narciso di turno realizza le più o meno importanti scelte in nome di
tutti, ma quando le cose vanno male, tutti ci perdono. Ecco qui una
storia torinese che dovrebbe far riflettere gli altri “imprenditori
sociali”.
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