Personalmente
provo una grande invidia per nazioni che considero molto più civili
della nostra, eppure credo che non sia proprio così. Oltre 200
miliardi di euro sono transitati a una filiale di Danske Bank in
Estonia e non certo per motivi legali. Ad essere coinvolti nelle
irregolarità sono circa 15mila conti — di cui 6.200 considerati
sospetti — per un totale di oltre 9,5 milioni di pagamenti
realizzati appunto tra il 2007 e il 2015. Tra i titolari dei conti
sotto esame, secondo alcune fonti, figurerebbero anche i nomi di
alcuni familiari del presidente russo Vladimir Putin. Il portafoglio
clienti «non Estoni» finito nell’occhio del ciclone includeva
oltre a cittadini russi anche soggetti residenti in Azerbaijan,
Ucraina e altri paesi ex-sovietici.
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