Aldo (il nome è di fantasia per rispettare il diritto all’oblio) si
sarebbe potuto arricchire, come in effetti è accaduto per qualche anno,
se l’avidità non avesse preso la mano ai suoi complici. Invece, l’oscuro
usciere dell’Intendenza di finanza di Milano, ideatore della più
geniale truffa mai subita dal gioco del Lotto, eccezionale per la sua
disarmante semplicità, ora vive, malato e in difficoltà economiche in un
piccolo paese non lontano da Palermo. Al telefono la moglie,
anche lei finita nelle indagini, dice che sono disperati, che vanno
avanti grazie all’aiuto dei parenti che furono beneficiati anche loro
dalle vincite truccate diventando miliardari e che poi, come lo stesso
Aldo, hanno dovuto restituire fino all’ultima lira. Perché questa storia
racconta di un tesoro di almeno una sessantina di miliardi sottratto
alle casse dello Stato in almeno tre anni di imbrogli.
Per approfondire
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