Secondo il
tribunale amministrativo i Comuni non possono impiegare la propria
potestà di pianificazione e regolamentazione edilizia per introdurre
nuovi divieti basati sulla distanza per i centri di raccolta di
scommesse o estenderli ai locali dotati di slot machine o
videolottery, forzando l’interpretazione della normativa statale o
regionale in materia di contrasto alla dipendenza dal gioco d’azzardo
(sic!).
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