Al mercato
ittico di Torino fioccano le denunce per il reato che punisce le
«condizioni incompatibili con la natura degli animali e produttive
di gravi sofferenze». Gli atti della polizia municipale sono poi
finiti in procura ed ora i maltrattanti dovranno difendersi e che
cosa suggeriscono? L'articolo riporta il pensiero di una commerciante
che spiega molto bene che cosa dovrebbe capitare:
“Se
noi siamo criminali, lo sono tutti gli operatori della filiera. Da
chi pesca i crostacei in mare aperto, a chi li mette in vendita
all’ingrosso. Noi, infatti, li preleviamo come ci vengono
consegnati, nei contenitori col ghiaccio. E a ben guardare anche i
consumatori potrebbero essere accusati di maltrattamenti. Mettono
granchi e astici in borsa, li portano a casa insieme al resto della
spesa. Infine li cucinano in acqua bollente. Allora vietiamo la
vendita del tutto”.
Assolutamente
d'accordo! Il ragionamento non fa proprio una grinza.
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