giovedì 20 aprile 2017

4050. Al tavolo della roulette


 
Edvard Munch dipinse nel 1892 questo olio su tela, ispirato da un soggiorno a Nizza, che lo portò a visitare molto spesso il Casinò di Montecarlo. Nei suoi diari appuntò l'impressione suscitata dalla gente accalcata fuori dalle porte, ansiosa di precipitarsi ai tavoli, gli sguardi fissi sulla roulette, la tensione, lo sconforto e il ritmo veloce del gioco. Nel dipinto sono rappresentati in primo piano tre persone, tutte intente a scrivere su un piccolo foglio, ipotizzo i numeri usciti per meglio “prevedere” i successivi. Tutte le persone sono assorbite dall'attività del gioco, accalcate intorno al tavolo e al croupier. Il centro della rappresentazione non è la ruota, né le persone che sembrano spettatori assorti, bensì il tappeto con le puntate illuminato dalla lampada verde. La scena appare eccitata e contemporaneamente soffocante, dove volti, abiti e cappelli si susseguono anonimi e contemporaneamente ansiosi.

Dal diario dell'autore:

''Vedo come la medesima passione renda tutti uguali, non c'è differenza: contessa o puttana sono identiche. Siedono con guance arroventate e occhi rossi … assenti''

''Una volta entrato, resti incantato, devi tornare ancora e ancora...''

''La terra di questi giardini ombrosi saturata dal sangue dei suicidi...''.

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