sabato 17 settembre 2011

324. La catastrofe


Oramai è un dato scientifico, almeno per me: viviamo sul baratro ma non si avvertono segnali concreti di cambiamento.
Eppure non possono essere il solo a cogliere che così non si può andare avanti e mille potrebbero essere gli episodi per sottolineare questa mia opinione. Non parlo solo del signor B. e delle tangenti che quotidianamente la magistratura scopre e neppure delle piccole e grandi disuguaglianze e prepotenze che tutti i giorni ognuno di noi è costretto a subire, ma di qualcosa di più profondo e che crea malessere, ripeto almeno al sottoscritto. Ma come facciamo a fondare una società quando manca proprio la materia prima? Come facciamo a rendere le persone solidali quando sono nate e cresciute nell’unica ottica di  “morte tua vita mia”? E come facciamo a avere fiducia in qualcuno o qualcosa che poi non si dimostrerà l’ennesimo specchietto per le allodole come tante ideologie del novecento si sono dimostrate?

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