Oramai
è un dato scientifico, almeno per me: viviamo sul baratro ma non si avvertono
segnali concreti di cambiamento.
Eppure
non possono essere il solo a cogliere che così non si può andare avanti e mille
potrebbero essere gli episodi per sottolineare questa mia opinione. Non parlo
solo del signor B. e delle tangenti che quotidianamente la magistratura scopre
e neppure delle piccole e grandi disuguaglianze e prepotenze che tutti i giorni
ognuno di noi è costretto a subire, ma di qualcosa di più profondo e che crea
malessere, ripeto almeno al sottoscritto. Ma come facciamo a fondare una
società quando manca proprio la materia prima? Come facciamo a rendere le
persone solidali quando sono nate e cresciute nell’unica ottica di “morte tua vita mia”? E come facciamo a avere
fiducia in qualcuno o qualcosa che poi non si dimostrerà l’ennesimo specchietto
per le allodole come tante ideologie del novecento si sono dimostrate?
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