mercoledì 29 ottobre 2014

2593. Sulla Sanità pubblica


Il decimo rapporto Sanità dell’Università Tor Vergata di Roma, scritto dai ricercatori del Consorzio per la ricerca economica applicata in sanità, sfata alcuni “miti”, spesso utilizzati per applicare i famigerati tagli lineari. L’Italia spende per la sanità il 25percento in meno degli altri Paesi europei, con un divario che raggiunge il 35percento se si prendono in considerazione solo le uscite pro capite per curare gli over 65, determinato in larga misura dall’andamento della spesa nelle regioni meridionali. In compenso, invecchiamento della popolazione e diffusione delle patologie croniche non porteranno il sistema sanitario pubblico al collasso. Quanto all’equilibrio finanziario del sistema, nel rapporto si legge che il passaggio al federalismo in sanità “non è stato un fallimento: stando ai dati del Ministero della Salute, il disavanzo nazionale si è ridotto del 79,5percento dopo l’intervento dei Piani di rientro (2005-2012), passando da 5,8 a 1,2 miliardi, tanto che oggi può ritenersi un problema, almeno temporaneamente superato. Ma ci sono eccezioni, come per il Lazio, dove nel 2013 si concentrava il 36,2percento di tutto il disavanzo nazionale.

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