Tratto
dall'album Nichilismo Artificiale Tascabile del 2015, questa canzone
del gruppo di Carpi (Modena) parla delle difficoltà relazionali
della contemporaneità, dove si lascia una valigia per riempirne,
forse, un altra di ricordi.
Sfiorare
e sentire per un solo istante
l'idea
di un qualcosa che ha dimenticato
toccarla
e perderla in un momento
e
scoprire che è un altro il mondo
al
quale appartengo
Esasperati
come nuvole
che
non trovano forma
mentre
il vento li disperde
Se
avessi un attimo
ti
porterei con me
per
toccare con mano quel poco che siamo
Se
avessi un attimo
ti
porterei con me
per
toccare con mano quel poco che siamo
Siamo
troppo persi in congetture
da
trovare il male in ogni cosa e in ogni rosa
Un
getto d'inchiostro nero del pittore insoddisfatto
ad
un quadro forse troppo perfetto
Se
avessi un attimo
ti
porterei con me
per
toccare con mano quel poco che siamo
Se
avessi un attimo
ti
porterei con me
per
toccare con mano quel poco che siamo
quel
poco che siamo
quel
poco che siamo
quel
poco che siamo
quel
poco che sei
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