La
Grande Riorganizzazione Ospedaliere, GRO per gli amici, non riguarda
solo la chiusura di alcuni reparti ospedalieri pubblici o il loro
trasloco, ma impatta, o almeno ci prova, anche sulle strutture
private accreditate. Così nel documento elaborato in corso Regina
viene fuori che di oltre trenta strutture attualmente accreditate
solo quattro hanno un numero di giornate di degenza che determinano
un numero di posti letto maggiore di sessanta e quindi non presentano
problemi. Andranno avanti quindi il Cottolengo, il Gradenigo,
l’Auxologico di Verbania e Villa Maria Pia. Per le altre, in alcuni
casi è prospettata la fusione di due o più strutture in un unico
soggetto giuridico, in altri se i posi letto sono sopra i trenta, la
Regione potrà concedere alcune specialità di acuzie nel caso in cui
vi sia la necessità, per le cliniche con meno di 30 posti dovranno
riconvertirsi in post-acuzie o servizi territoriali.
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