Ci
voleva la scienza per sancire qualcosa che si osserva tutti i giorni, almeno per
chi vive con almeno un gatto. Il più accreditato antenato del gatto domestico
moderno, il Felis silvestris lybica – animale selvatico africano entrato in
contatto con gli esseri umani già 9.000 anni fa, in competizione col più
piccolo Felis chaus – fu attratto dalla caccia ai roditori a loro volta
concentrati nei depositi di grano, all’era delle prime società agricole,
sviluppatesi d’altronde proprio 10mila anni fa. Insomma, sarebbero stati loro a
prendere l’iniziativa nel rapporto con l’uomo. Parlando sotto il profilo
storico i gatti, contrariamente ai cani sottoposti per migliaia di anni alle
pressioni degli umani, non sono stati addomesticati per obbedire. Si dovrebbe
dunque più propriamente parlare di una domesticazione rimasta sospesa a metà:
sono i gatti a essersi avvicinati agli insediamenti umani in cerca di topi e
ratti e ad aver proposto una sorta di tregua all’uomo.
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