Altro giro altro taglio si potrebbe dire, perché ogni
volta che si decide
qualcosa, guarda caso spesso sono le risorse a mancare.
Così ha deciso la Conferenza delle regioni di applicare i costi standard nella
ripartizione del fondo nazionale per la sanità, cosa che addirittura ha
permesso al Piemonte di contenere il taglio delle risorse legato alla riduzione
del finanziamento statale che vale complessivamente 1,250 miliardi, spalmati su
tutte le regioni. E così, alla fine, la riduzione ci sarà e sarà di 154
milioni, ma tranquilli, nulla cambierà nei servizi. A me sembra che chi ci
governa non conosca la matematica oppure abbia un’idea piuttosto creativa di
finanza. Ma se io incasso 1000 e ne spendo 1000, vado in pari, ma se il mese
successivo le spese crescono e non le entrate, vado in perdita. Certo che il meccanismo
sanitario è molto più complesso, ma come si può pensare che a una riduzione
della spesa non ne consegua una riduzione dei servizi, solo il “magico” Cota
riesce a pensarlo, mentre il compare Cavallera riesce pure a dirlo.
Intanto, caso strano, i medici della Città della Salute
protestano per una serie di cose che proprio non vanno. Ma di cosa si lamentano!
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