sabato 22 marzo 2014

2284. La iena Nadia Toffa scrive un libro sul gioco d'azzardo


In questo articolo-marketta viene intervistata l'autrice, che racconta cosa si può trovare nel suo libro, a breve nelle librerie. A parte qualche dato statistico, l'autrice ha l'obiettivo di fornire informazioni su cosa fare e cosa non fare, e qui casca l'asino, ops la iena. Dice che è “ingiusto demonizzare il settore nella sua totalità ed è altrettanto controproducente il proibizionismo che semplicemente porterebbe maggiori incassi nelle tasche della malavita. Insomma bisogna educare ad un gioco consapevole e mettere dei limiti al proliferare incondizionato delle sale giochi dentro le nostre città”.
Ma dice anche come educare al gioco consapevole, che mi ricorda molto il gioco responsabile? Occorre educare a non giocare d'azzardo, non in maniera consapevole.
Altre pillole di saggezza: Una cosa da non fare mai è ricattare con un aut aut un giocatore in difficoltà: frasi del tipo “se non smetti ti lascio”, allontanano ed incentivano il ludopatico ad arroccarsi nella menzogna, che di solito circonda la loro vita. Una cosa da fare sempre, invece, è usare il pronome “noi” e mai “tu”: ad esempio “abbiamo un problema”, “capiamo come uscirne” e non “hai una problema”.
A parte che le persone possono scegliere di stare o non stare vicino a un giocatore d'azzardo patologico, perchè la Toffa usa il termine ludopatici? Sarebbe meglio usare azzardopatici oppure giocatori d'azzardo patologici. Vedremo come andranno le vendite di questo libro.

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