La
Rete doveva servire a renderci liberi, a verificare in ogni momento
se la tale notizia era vera oppure se si trattava di una bufala, così
come era possibile incrociare vari dati per scoprire la “verità”.
Ahimè le cose non stanno proprio così. Ultima, penultima o terzultima in ordine di
apparizione la bufala del senatore Cirenga, del tutto inventato.
L'elenco sarebbe molto lungo, ma i risultati di alcuni studi negano
la tesi popolare dell’intelligenza collettiva che animerebbe
la Rete, provando invece l’esistenza di un iceberg grigio di
credulità collettiva. Forse pensiamo un po' tutti di essere
più intelligenti di quello che in realtà siamo e su questa nostra
sopravalutazione in troppi ci campano, oppure siamo circondati da tanti simpatici burloni.
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