Secondo
questo articolo in Messico non riescono più a stare dietro al triste
conteggio delle persone uccise per mano dei narcos, in una guerra al
narcotraffico che ha visto morire decine di migliaia di persone che
spesso non hanno nulla a che fare con quel conflitto. Ultima in
termini di tempo a provarci a capire qualcosa è stata la giornalista
Karla Zabludovsky, che si è rivolta alle istituzioni competenti per
ottenere una risposta. La polizia, le procure locali, la procura
generale e il parlamento hanno però offerto solo un arcipelago di
informazioni spesso incomplete, a volte inconsistenti e sempre
contraddittorie. I portavocehanno giustificato i loro no comment,
sostenendo che “la divulgazione di tali informazioni sarebbe stata
più dannosa di qualsiasi interesse queste potessero creare”,
oppure, spiegando semplicemente che il numero di fosse comuni (e di
cadaveri in esse contenuti) era così grande che per calcolarlo
avrebbero dovuto “generare un’interruzione sostanziale e
irrazionale nelle attività dell’area designata a produrre
l’informazione”.
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