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domenica 18 marzo 2012

735. Inglesi spremuti e senza casa


Non ci si preoccupa quando le cose capitano agli altri, anche ai propri vicini o amici cari, si inizia a preoccuparsi solo quando capita qualcosa alla propria famiglia. In questa lotta alla sopravvivenza la solidarietà è una parola che nessuno più usa si preferisce, almeno in Italia, la parola equità. In Gran Bretagna non so che tipo di parole usino, ma la situazione inizia a preoccupare non il Governo, ma le associazioni che tutti i giorni vivono le difficoltà delle persone comuni. Le cifre dovrebbero preoccupare chiunque: i senza casa aumentano del 14%, 17mila di loro hanno meno di 24 anni e nei 48mila nuclei homeless corrispondono 69mila bambini che, in Inghilterra, non hanno una fissa dimora. I numeri drammatici sono legati alle “repossession”, le riappropriazioni da parte delle banche delle case per le quali non si riesce più a pagare il mutuo e il taglio degli aiuti di stato ai disoccupati o ai sottoccupati.

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