banner

banner

mercoledì 28 marzo 2012

779. Voglio andare a vivere in Ecuador!


Non conosco le bellezze architettoniche o naturalistiche, ma in quel paese del SudAmerica non esiste più il gioco d’azzardo, almeno quello gestito dallo Stato. A maggio dell'anno scorso il governo di Rafael Correa aveva chiesto l'opinione dei cittadini con un referendum, al quale la maggioranza degli ecuadoregni aveva risposto sì all'interdizione al gioco. A settembre c'era già stata una prima ondata di chiusure di sale giochi e bingo, ma fino a pochi giorni fa erano attivi ancora otto casinò, ospitati nei principali hotel di Quito e di Guayaquil che ora sono diventati tutti vietati per legge. “Incredibilmente” il quesito relativo alle sale da gioco fu giustificato dal presidente Correa con la necessità di frenare le scommesse, capaci di deteriorare moralmente la società e generare l'indebitamento illegale di troppa gente.
Ora non so se le motivazioni non ufficiali siano altre e non conosco la situazione degli ecuadoregni, ma leggere che un presidente si preoccupa per il deterioramente morale dei suoi cittadini legato al gioco d’azzardo, mi fa sperare ancora nell’umanità.

Nessun commento: