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giovedì 29 marzo 2012

790. La prossima volta che compri un jeans schiarito pensaci


Ha, per il sottoscritto, sempre qualcosa di particolare scoprire come oggetti di uso quotidiano siano legati a qualche misfatto dell’industria, in questo caso dell’abbigliamento.
In questo caso si parla di sandblasting, la sabbiatura dei jeans, pratica utilizzata per schiarire i tessuti dei grandi marchi di moda, che delocalizzano questa parte della produzione nelle fabbrica del Bangladesh e della Turchia.
Le misure di protezione dei lavoratori sono minime, se non esistenti, e la silice si disperde ovunque, con gravi danni alle vie respiratorie.
Il primo segnale d’allarme sugli effetti devastanti per la salute dell’applicazione all’industria della moda di questo tipo di trattamento abrasivo è stato lanciato in Turchia con un importante studio scientifico, che ha messo per la prima volta in relazione la sabbiatura dei jeans con il rischio di contrarre la silicosi. Da allora in Turchia sono stati registrati 52 decessi per silicosi e 1.200 casi di malattia conclamata, ma i medici sospettano che le cifre reali siano di gran lunga superiori. In Bangladesh, grazie ad un'indagine di Abiti Puliti condotta in 7 fabbriche su un totale di 73 lavoratori, si è poi scoperto che la sabbiatura era commissionata da grandi marchi della moda come H&M, Levi's, C&A, D&G, Esprit, Lee, Zara e Diesel, nonostante dichiarazioni nelle quali - fatta eccezione di Dolce e Gabbana - le big companies sostenevano di aver abolito questa pratica nelle proprie filiere internazionali.

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