Nella capitale slovena si sono
conservate le tracce di tutti i cinque millenni di
storia che l'hanno
attraversata, tra cui il lascito dell'Emona romana, il centro storico
con il castello medievale e le facciate barocche. Il mosaico viene
completato dai pittoreschi ponti che attraversano il fiume
Ljubljanica, e il vasto parco Tivoli che raggiunge il centro
cittadino. Ha lasciato un'impronta personale alla sua città natale
anche l'architetto di fama mondiale Jože Plečnik.
Il Municipio |
Secondo la leggenda Lubiana sarebbe
stata fondata dal mitologico eroe greco Giasone, che aveva rubato il
vello d'oro al re Aites e che scappò con gli argonauti, veleggiando
con la barca Argo, attraverso il Mar Nero e i fiumi Danubio e Sava
fino al Ljubljanica. Lì gli argonauti smontarono la nave e la
portarono fino all'Adriatico, dove di nuovo la assemblarono per
ritornare in Grecia. Sulla loro strada per il mare, alla sorgente del
fiume Ljubljanica, si fermarono presso un grande lago/palude, casa di
un grande mostro. Giasone si scontrò con il mostro, lo sconfisse e
lo uccise. Il mostro sarebbe stato il drago di Lubiana, oggi di casa
in cima alla torre del castello, nello stemma della città e sul
ponte dei Draghi.
La Biblioteca
L'arte eclettica del grande maestro
lubianese Joze Plečnik si manifesta in tutta la sua grandezza e
originalità nella Biblioteca Nazionale ed Universitaria (NUK), la
sua opera più importante nella città di Lubiana. Progettata nel
1932, la biblioteca fu costruita tra il 1936 e il 1941. L'imponente
edificio a forma di un rettangolo irregolare si compone di quattro
piani, quattro ali e due cortili interni. La facciata è decorata da
mattoni rossi e blocchi di pietra collocati in maniera casuale in
base all'improvvisa decisione dei muratori. Immancabile l'elemento
architettonico classico rappresentato da una colonna Ionica allungata
che taglia in due le finestre dei quattro piani. Da notare le
maniglie sul portone principale a forma di due teste di cavallini,
rappresentati Pegaso, il mitologico cavallo alato, una sorta di guida
simbolica per i visitatori della biblioteca nel mondo del sapere.
All'interno, la monumentale scalinata centrale in marmo scuro con 32
colonne nere conduce alla grande sala di lettura dalle pareti vitree
che lasciano che la luce naturale inondi lo spazio facendo
risplendere il legno che la riveste. Abbellisce l'ingresso laterale
la statua bronzea di Mosè, opera dello scultore Lojze Dolinar. La
NUK è un importante monumento culturale. Vanta infatti, la più
ampia raccolta di letteratura del Paese, e possiede numerosi
manoscritti medievali e stampe rinascimentali.
Il Castello
Si erge sulla cima della collina
Grajska Planota, che domina la città. Le prime notizie certe della
sua esistenza risalgono al Medioevo quando il castello in legno era
la sede del principe carinziano Spanheim, governatore della
provincia. Nel 1335, divenuto proprietà degli Asburgo, fu
fortificato a causa delle frequenti invasioni turche ma, solo nella
seconda metà del XV sec. le modifiche apportate dal duca, più tardi
imperatore Federico III, ne cambiarono completamente l'aspetto e le
dimensioni.
Ad eccezione delle mura esterne e della
cappella di San Giorgio (1489), tutti gli edifici principali del
castello furono ricostruiti nel XVI e XVII sec. a seguito del
terribile terremoto del 1515. A metà del XVII sec., la roccaforte
perse la sua funzione di fortezza e residenza nobiliare per diventare
magazzino militare.
In seguito all'occupazione francese
della città (1809), il castello fu utilizzato come caserma ed
ospedale militare. Con il ritorno degli austriaci, la struttura fu
convertita in prigione provinciale. Tra il 1845 e il 1848 la vecchia
torre in legno di avvistamento incendi (Torre panoramica) fu
sostituita da una nuova torre in muratura. Nel 1849 il castello fu
abbandonato finché nel 1868 fu nuovamente usato come penitenziario,
funzione svolta fino alla fine della seconda guerra mondiale. Venne
infine acquistato dal comune nel 1905 e dopo lunghi lavori di
ristrutturazione, oggi ospita mostre., un museo e diversi eventi
culturali e musicali.
Cattedrale di San Nicola
Si tratta di uno dei più bei esempi di
arte barocca in Slovenia. La chiesa dedicata al santo patrono dei
pescatori, sorge sul sito di una basilica romanica del XIII secolo,
ma l'attuale edificio con i suoi campanili gemelli risale agli inizi
del XVIII secolo. La cattedrale, progettata dall'architetto gesuita
Andrea Pozzo su modello della chiesa romana del Gesù, è a pianta a
forma di croce latina. Si compone di un'unica navata, cappelle
laterali e transetto sopra al quale si erge la cupola, aggiunta nel
1841. L'interno della chiesa in marmo rosa e stucchi bianchi e
dorati, fu affrescato da Giulio Quaglio con dipinti raffiguranti
scene della vita di San Nicola. Di gran pregio le sculture dei
quattro vescovi di Emona di Angelo Putti, gli angeli dell'altare del
Corpus Domini dello scultore veneziano Francesco Robba e gli scranni
scolpiti del coro. Nel 1996, per commemorare la visita di Papa
Giovanni Paolo II, sono stati aggiunte due straordinari portali in
bronzo. In particolare, la porta principale realizzata da Demšar
Tone, simboleggia i 1250 anni del cristianesimo in Slovenia; su
quella laterale invece, Mirsad Begić, scultore bosniaco e musulmano,
ha raffigurato il sacrificio di Cristo e la storia della Diocesi di
Lubiana attraverso le effigi dei suoi vescovi.
Il Mercato Centrale
Uno spazio dedicato al commercio dalla
particolare atmosfera, vivace ma raccolta. Progettato dal famoso
architetto Jože Plecnik tra il 1940 e il 1944, il caratteristico
mercato si compone del mercato all'aperto di Vodnikov trg, di quello
coperto di Pogačarjev trg, dell'elegante porticato di stile
rinascimentale che segue la curva del Ljubljanica (Colonnato di
Plecnik), di una serie di interessanti aree sotterranee e di un
gigantesco negozio di fiori aggiunto successivamente.
Al Centralna Tržnica si trova
praticamente qualsiasi cosa: alimenti di tutti i tipi (verdura,
salumi, spezie, frutta, erbe, carne, pesce, miele), fiori e piante,
prodotti dell'artigianato locale, specialità slovene come il
prosciutto del Carso, il paté di cavallo, pane fatto in casa,
formaggi gustosi e la tipica torta "potica".
Il ponte dei Draghi
Quattro draghi alati dall'aspetto
feroce sorvegliano il ponte ad arco che attraversa il fiume di
Lubiana. Bell'esempio di architettura stile Secessione, il ponte dei
Draghi è stato uno dei primi ponti in cemento armato in Europa.
Originariamente chiamato Ponte del Giubileo, venne costruito nel 1900
per onorare i 40 anni di regno dell'imperatore Francesco Giuseppe I
(1848-1888) in sostituzione del vecchio ponte di legno detto "dei
Macellai". Nel 1919, l'opera venne rinominata Zmajiski Most
(ponte dei Draghi) in riferimento alle mostruose creature collocate
ai quattro angoli dello stesso, simboli presi dallo stemma di
Lubiana. Per via dell'aspetto terrificante dei draghi sui
piedistalli, i locali l'hanno ironicamente soprannominato "suocera".
L'innovativa struttura fu concepita dall'ingegnere austriaco Josef
Melan, famoso progettista di ponti in cemento armato, ed edificata
dall'architetto dalmata Jurij Zaninović, al quale si devono le
balaustre decorative, le lampade in bronzo e i draghi in rame
battuto.
Il ponte triplo
Il piccolo ma caratteristico Triplice
Ponte (Tromostovje) è l'elegante accesso alla Città Vecchia. In
verità, quando fu costruito (1842), era un comune ponte in pietra a
singola arcata sul Ljubljanica, a tutti noto come Špitalski most
(Ponte dell'Ospedale) anche se il nome ufficiale era ponte Franz, in
onore dell'arciduca Francesco Carlo d'Austria. Tra il 1929 e il 1932,
a causa dell'incremento del traffico cittadino, su progetto
dell'architetto Jože Plečnik furono aggiunti altri due ponti
pedonali che andarono ad affiancare il ponte preesistente. Plečnik
che amava molto alcuni elementi della classicità, eliminò la
ringhiera di metallo dal ponte centrale e dotò i tre ponti di
robuste balaustre di pietra, sopra le quali posizionò dei lampioni.
Da ogni ponte laterale due scale conducono alle terrazze alberate
sopra il fiume dove il famoso architetto sloveno fece piantare dei
pioppi.
La Piazza Civica
Mestni Trg è la Piazza della Città,
cuore del centro antico di Lubiana. Gli eleganti edifici costruiti
dopo il terremoto del 1511 decorano la piazza e le donano un aspetto
fortemente barocco. Tra le costruzioni più belle, spiccano la casa
Haman, in cui è ospitata la Mestna galerija (Galleria civica), il
palazzo Lichtenberg con la facciata decorata dallo scultore Osbalt
Kittel, i palazzi Rakovec e Obrez di Matija Persky, la casa Souvan
con i rilievi sulla facciata che rappresentano il commercio,
l’agricoltura e l’arte. Domina la Piazza Civica il Mestna hiša,
ovvero il Municipio (chiamato anche Magistrat o Rotovž), sede del
Comune della città di Lubiana. Eretto nel 1484, fu ricostruito e
ampliato nel 1717-18, e ristrutturato nel 1963. Sopra la facciata di
chiara influenza veneziana, si eleva la torre dell’orologio. Nel
cortile porticato di stile gotico si trova la piccola fontana di
Narciso, opera del veneziano Francesco Robba. Davanti al Municipio si
eleva l’obelisco della fontana dei Fiumi carniolani (1751), uno dei
monumenti più famosi della Lubiana barocca ed ultima opera eseguita
da Robba nella capitale slovena. Lo scultore, traendo ispirazione
dalla Fontana dei Quattro Fiumi di Piazza Navona del Bernini, volle
rappresentare attraverso tre figure che reggono grossi vasi da cui
sgorga l’acqua, i tre fiumi carniolani, la Krka, la Ljubljanica e
la Sava.
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