lunedì 23 giugno 2014

2371. Viaggio in Slovenjia - Ptuj, Maribor e Celje



 Ptuj
La storia di Ptuj risale ai romani che, durante il regno dell'imperatore Traiano, diede lo status di città e la nominarono Colonia Ulpia Traiana Poetovio. Nel 69 a Ptuj venne eletto l'imperatore Vespasiano. La Poetovio romana si sviluppò in un importante centro militare, commerciale, doganale e amministrativo. Successivamente venne bruciata dagli Unni, conquistata dagli Avari e Slavi e nell'epoca del principe slavo Pribina passò sotto il dominio dello stato dei Franchi, finendo di proprietà dell'arcivescovado di Salisburgo e subendo alcune incursioni degli Ungheri. Riuscì comunque sempre a riprendersi. Passeggiando per le vie del centro si possono incontrare splendidi palazzi, la torre civica e importanti chiese, per giungere fino alla sommità dove si trova il Castello, risalente alle prima metà del XII secolo.

Maribor è il capoluogo della Štajerska (Stiria slovena), il secondo centro per
La più vecchia vite del mondo
importanza. Testimonia la fiorente storia della città la ricca architettura dei secoli passati che si riflette nelle facciate delle case, che malgrado tutte le tempeste del passato, è riuscita a conservare bene il suo centro storico, dove sono ancora ben visibili i resti delle mura difensive. Lungo il fiume Drava e costeggiando i numerosi caffè, si arriva alla Vite antica sul Lent, la più vecchia vite del mondo, inserita anche nel Guinness dei primati.

Celje è la terza città della Slovenia per dimensioni. All'inizio prese il nome di Keleia, abitata dai Celti, dove veniva coniato il denaro norico. Nel periodo dell'imperatore Claudio si sviluppò come uno dei più importanti borghi della regione con il nome di Celeia e venne considerata un rilevante centro economico e militare. Quando i potenti conti di Celje diventarono principi (1436), con l'aiuto dell'imperatore germanico Sigismondo di Lussemburgo combatterono sempre più fortemente per il
 Celje
primato politico nell'Europa centrale, così Celje divenne il capoluogo del principato. Nel 1456, con l'uccisione a Belgrado dell'ultimo principe Ulrico II da parte degli ungheresi, al grido "I conti di Celje oggi e mai più" la città passo nelle mani degli Asburgo. La città resistette anche a varie sciagure e invasori (alluvioni, Turchi), ma continuo a svilupparsi e a consolidare il proprio ruolo di una delle più importanti città della Bassa Stiria, con un commercio e artigianato fiorenti.
Camminando per il centro si incontra la chiesa di San Massimiliano, le mura con alcune torri di difesa, la chiesa di Santa Cecilia, il Palazzo dei Conti, fino a giungere, dopo una lunga scarpinata, sulla sommità della collina che domina la città con il Castello.

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