sabato 28 giugno 2014

2379. Viaggio in Slovenjia - Lago di Bled, Lago Bohinj e Kranjska Gora


Il Lago di Bled
Il lago di Bled ospita l'unica isola slovena. Sull'isola gli antenati sloveni veneravano Živa, l'antica dea slava dell'amore e della fecondità. Successivamente l'isola fu meta di pellegrinaggio per la chiesa di Santa Maria. Il 10 aprile dell'anno 1004 fu menzionata per la prima volta: il santo imperatore tedesco Enrico II la donò al vescovo di Brixen. Nel medioevo il luogo prosperò grazie ai pellegrini fino all'Ottocento, dove i primi veri turisti sostituirono i pellegrini. Lo Svizzero Arnoldo Rikli scoprì Bled come una località termale grazie al suo clima e alle sue acque benefiche; divenne così, già al principio del Novecento, una bellissima stazione balneare dell'Impero Austriaco, dove attraeva il fior fiore dell'aristocrazia europea.
Un’antica leggenda narra che l’incantevole Isola di Bled, ebbe origine a causa di una punizione di Dio. Irritato dalla disattenzione degli abitanti del luogo che non si curavano della cappella dedicata alla Madonna posta in mezzo al bosco, decise così di spedire il santuario tra le acque cristalline del lago. Il piccolo santuario al suo interno custodisce sia alcuni sepolcri, sia bellissimi affreschi in stile gotico, che raccontano la storia e le gesta della Santa Vergine.
Un'altra storia riguarda la grande campana della chiesa, chiamata “la campana dei desideri”. La leggenda racconta che venne fusa a Padova nel 1534 da Francesco Patavino. Più o meno nello stesso periodo nel castello di Bled viveva una giovane vedova il cui marito era stato ucciso da alcuni briganti. Il corpo dell’uomo venne gettato nel lago e la donna, per onorare l’amato scomparso, decise di far fondere tutto il suo oro e l’argento per poter creare una campana per la piccola cappella sull’isolotto. Ma la campana non arrivò mai a destinazione. Una violenta tempesta, infatti, fece affondare il battello che trasportava il manufatto. Disperata dopo l’accaduto, la vedova vendette tutti i suoi beni, donò il ricavato per la costruzione di una nuova chiesa sull’isolotto e trascorse il resto della sua vita in un convento romano. Successivamente il Papa fece arrivare una nuova campana sull’isola di Bled. Oggi, secondo la leggenda, chi la suona e comunica il proprio desiderio alla “Signora del lago” lo vede realizzarsi. La leggenda dice anche che, alcune notti, quando il cielo è calmo e non ci sono rumori, si può ancora sentire il suono della campana della vedova in fondo al lago.

Il Lago Bohinj è il più grande lago naturale della Slovenia, immerso in una
Il Lago Bohinj
splendida cornice alpina, dal quale si può accedere alla più alta catena montuosa slovena. Da ammirare la Chiesa di San Giovanni Battista, con splendidi affreschi del XV e XVI secolo.
Da questa zona alpina arriva la leggenda dello zlatirog.
C'era una volta un bianco camoscio dai corni d'oro (zlati rog)che all'alba dei tempi viveva in un giardino posto sulle alte balze del monte Triglav protetto da un incantesimo che lo rendeva invulnerabile, vegliava un importante tesoro nascosto e amava correre libero anche per i prati vicino alle case, perché allora uomini e animali vivevano in pace.
Se fosse stato colpito, dal suo sangue sboccerebbero dei fiori rossi che lo risanerebbero, ma significherebbe anche la morte per il feritore. Chi riuscisse poi a impossessarsi dei suoi corni, avrebbe avuto la chiave dei tesori nascosti nel monte Bogatin da un serpente a più teste; tesori che 700 carri non basterebbero a portare via.
L'ingratitudine e l'avidità umana però trasformarono quel paradiso alpino nei pressi dei laghetti Jeserca in un deserto roccioso. Accadde che tra le pendici del monte e la valle si consumò una tragica storia d'amore. SPELA bruna e appassionata pastora di malga contende a JERICA l'amore di un aitante giovane cacciatore della val Trenta.
I capricci di Jerica spingono però il giovane a sfidare la sorte e a salire il monte per impossessarsi del tesoro e conquistare la ragazza. Diede infatti la caccia al camoscio fatato, lo ferì ma non riuscì a catturarlo.
Dal sangue dell'animale sacro fiorirono meravigliosi boccioli rossi che gli donarono una nuova vita. Abbagliato dallo scintillare della dorata impalcatura,il cacciatore invece precipitò nell'abisso ;il suo corpo,con un mazzetto di rose del Triglav, sarà poi restituito dal fiume alla ragazza ormai pentita.
Il misterioso camoscio bianco nascose il tesoro tra sommità poste altrove, lasciando un desolato paesaggio roccioso e non si fece più vedere, deluso dal tradimento degli uomini, fuggendo in una terra lontana senza agguati e cacciatori.

Le montagne di Kranjska Gora
Kranjska Gora è un villaggio alpino che si anima d'inverno, con i campionati del mondo di sci. D'estate è piacevole passeggiare per la via principale ed ammirare lo splendido panorama montano.





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