Il Lago di Bled |
Il lago di Bled ospita l'unica isola
slovena. Sull'isola gli antenati sloveni veneravano Živa, l'antica
dea slava dell'amore e della fecondità. Successivamente l'isola fu
meta di pellegrinaggio per la chiesa di Santa Maria. Il 10 aprile
dell'anno 1004 fu menzionata per la prima volta: il santo imperatore
tedesco Enrico II la donò al vescovo di Brixen. Nel medioevo il
luogo prosperò grazie ai pellegrini fino all'Ottocento, dove i primi
veri turisti sostituirono i pellegrini. Lo Svizzero Arnoldo Rikli
scoprì Bled come una località termale grazie al suo clima e alle
sue acque benefiche; divenne così, già al principio del Novecento,
una bellissima stazione balneare dell'Impero Austriaco, dove attraeva
il fior fiore dell'aristocrazia europea.
Un’antica leggenda narra che
l’incantevole Isola di Bled, ebbe origine a causa di una punizione
di Dio. Irritato dalla disattenzione degli abitanti del luogo che non
si curavano della cappella dedicata alla Madonna posta in mezzo al
bosco, decise così di spedire il santuario tra le acque cristalline
del lago. Il piccolo santuario al suo interno custodisce sia alcuni
sepolcri, sia bellissimi affreschi in stile gotico, che raccontano la
storia e le gesta della Santa Vergine.
Un'altra storia riguarda la grande
campana della chiesa, chiamata “la campana dei desideri”. La
leggenda racconta che venne fusa a Padova nel 1534 da Francesco
Patavino. Più o meno nello stesso periodo nel castello di Bled
viveva una giovane vedova il cui marito era stato ucciso da alcuni
briganti. Il corpo dell’uomo venne gettato nel lago e la donna, per
onorare l’amato scomparso, decise di far fondere tutto il suo oro e
l’argento per poter creare una campana per la piccola cappella
sull’isolotto. Ma la campana non arrivò mai a destinazione. Una
violenta tempesta, infatti, fece affondare il battello che
trasportava il manufatto. Disperata dopo l’accaduto, la vedova
vendette tutti i suoi beni, donò il ricavato per la costruzione di
una nuova chiesa sull’isolotto e trascorse il resto della sua vita
in un convento romano. Successivamente il Papa fece arrivare una
nuova campana sull’isola di Bled. Oggi, secondo la leggenda, chi la
suona e comunica il proprio desiderio alla “Signora del lago” lo
vede realizzarsi. La leggenda dice anche che, alcune notti, quando il
cielo è calmo e non ci sono rumori, si può ancora sentire il suono
della campana della vedova in fondo al lago.
Il Lago Bohinj è il più grande lago
naturale della Slovenia, immerso in una
splendida cornice alpina, dal
quale si può accedere alla più alta catena montuosa slovena. Da
ammirare la Chiesa di San Giovanni Battista, con splendidi affreschi
del XV e XVI secolo.
Il Lago Bohinj |
Da questa zona alpina arriva la
leggenda dello zlatirog.
C'era una volta un bianco camoscio dai
corni d'oro (zlati rog)che all'alba dei tempi viveva in un giardino
posto sulle alte balze del monte Triglav protetto da un incantesimo
che lo rendeva invulnerabile, vegliava un importante tesoro nascosto
e amava correre libero anche per i prati vicino alle case, perché
allora uomini e animali vivevano in pace.
Se fosse stato colpito, dal suo sangue
sboccerebbero dei fiori rossi che lo risanerebbero, ma
significherebbe anche la morte per il feritore. Chi riuscisse poi a
impossessarsi dei suoi corni, avrebbe avuto la chiave dei tesori
nascosti nel monte Bogatin da un serpente a più teste; tesori che
700 carri non basterebbero a portare via.
L'ingratitudine e l'avidità umana però
trasformarono quel paradiso alpino nei pressi dei laghetti Jeserca in
un deserto roccioso. Accadde che tra le pendici del monte e la valle
si consumò una tragica storia d'amore. SPELA bruna e appassionata
pastora di malga contende a JERICA l'amore di un aitante giovane
cacciatore della val Trenta.
I capricci di Jerica spingono però il
giovane a sfidare la sorte e a salire il monte per impossessarsi del
tesoro e conquistare la ragazza. Diede infatti la caccia al camoscio
fatato, lo ferì ma non riuscì a catturarlo.
Dal sangue dell'animale sacro fiorirono
meravigliosi boccioli rossi che gli donarono una nuova vita.
Abbagliato dallo scintillare della dorata impalcatura,il cacciatore
invece precipitò nell'abisso ;il suo corpo,con un mazzetto di rose
del Triglav, sarà poi restituito dal fiume alla ragazza ormai
pentita.
Il misterioso camoscio bianco nascose
il tesoro tra sommità poste altrove, lasciando un desolato paesaggio
roccioso e non si fece più vedere, deluso dal tradimento degli
uomini, fuggendo in una terra lontana senza agguati e cacciatori.
Le montagne di Kranjska Gora |
Kranjska Gora è un villaggio alpino
che si anima d'inverno, con i campionati del mondo di sci. D'estate è
piacevole passeggiare per la via principale ed ammirare lo splendido
panorama montano.
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