Ieri
mi sono imbattuto in questa lettera, pubblica su La
Repubblica,“Io, disabile senza diritti cancellata dal lavoro” ma
non ci avevo fatto molto caso, catalogandola come ripetuta mancanza
di diritti in una impresa privata, l'ennesima a cui purtroppo mi sono
e ci siamo quasi tutti abituati. Oggi mi imbatto nell'articolo di un
giornalista, che completa e integra il punto di vista e vengo a
conoscenza che si tratta di una persona che lavorava in un
cooperativa sociale, che lavorava in un asilo nido della provincia di
Torino e che è stata licenziata, perché non esistevano altre
mansioni per lei (sic!). Se fosse successo in una multinazionale ci
sarebbe stato un polverone mediatico, ora che invece si tratta di una
cooperativa sociale cosa succederà?
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