In
questo articolo il noto giornalista ci ricorda che Las Vegas, come
capitale del gioco d'azzardo, è nata 70 anni fa quando il gangster,
oggi diremmo criminale o mafioso, Bugsy Siegel decise di aprire il
primo hotel casinò proprio nel Nevada, in mezzo al deserto del
Mojave, dove si fermavano i treni e i minatori. Oggi però anche se
il gioco d’azzardo non tramonta, ha smesso di essere la principale
attrazione. Il cliente americano non è più quello che a Vegas
chiamano “high roller”, il personaggio che spende molto, rischia
tutto, lascia dietro di sé debiti e leggende. Il visitatore medio è
un amministratore attento, lo hanno studiato come fosse un insetto:
47 anni, bianco, maschio, sposato, preoccupato e che probabilmente
voterà Trump che anche lui compie 70 anni. Forse tutto questo ha un
senso e spiega il fascino che esercita quest'uomo, almeno su una
parte degli statunitensi.
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