Non
ce l'ho con i cinesi, ma spesso mi imbatto in articoli che raccontano
la loro rapacità nello spolpare il tale paese per la tale risorsa
naturale. Questa volta tocca agli asini, che ai cinesi interessano
per la pelle che da tempo immemorabile viene bollita e convertita in
gelatina, ingrediente primario nel rimedio tradizionale dell’ejiao
che, secondo loro, migliora la circolazione del sangue, cura mal di
testa, insonnia e tosse secca. Risultato abbastanza ovvio è stato
che il Niger nei primi sei mesi di quest’anno ha venduto (dopo
averli abbattuti) 80mila asini rispetto ai 27mila di tutto il 2015;
il Burkina Faso 45mila su una popolazione di 1,4 milioni. In questi
Paesi africani proliferano così i macelli che vanno per le spicce e
ci sono state proteste per l’acqua dei fiumi rossa di sangue.
Capisco far soldi, ma dei modi più decenti proprio non esistono?
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