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martedì 10 gennaio 2012

502. Quanto sono furbe le “smart drugs”


Il mercato delle sostanze stupefacenti è sempre un passo avanti rispetto agli Stati, che hanno bisogno sempre di molto tempo prima di classificare e rendere illegale una nuova sostanza. È il caso documentato ampiamente dei negozi con prodotti di erboristeria o fertilizzanti che, spacciati per profumatori ambientali, distribuiscono cannabinoidi sintetici, lontani parenti ormai della classica “canna”.
Prodotti pericolosi, che creano una veloce dipendenza, studiate a tavolino e a quanto pare prodotte con gli scarti dei laboratori chimici. Su questa ultima faccenda non entro nel merito, ma sapere che per creare queste sostanze usano invece il meglio della tecnologia chimica, non me le rende migliori, sicure e più appetibili.

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