Il
mestiere di aiutare e sostenere gli altri non è facile da gestire, né da
tollerare perché ti espone a fatiche e frustrazione che bisogna saper gestire e
superare, quindi occorrono doti e caratteristiche personali che non si trovano
al supermercato un tanto al chilo. Eppure le cronache si occupano con una
tragica frequenza di casi in cui chi dovrebbe occuparsi di bambini o anziani
oltre a non essere all’altezza, passa quel limite e diventa l’aguzzino delle
creature che gli sono state affidate. Il tutto poi avviene con la complicità o
il silenzio degli altri lavoratori, che se va bene criticano ma non possono
cambiare il sistema sostenuto da chi lo gestisce, se va male la pensano come il
carnefice e si comportano di conseguenza. Per svolgere mansioni di questo
genere non basta un pezzo di carta, molto spesso un corso di un anno e niente
più, ma anche quel qualcosa in più, merce rara in questo paese, che si chiama
dignità e rispetto per se stesso e per gli altri. Auguro agli anziani di Sanremo e ai bambini di Brescia di lasciarsi alle spalle questa brutta
faccenda.
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