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venerdì 13 gennaio 2012

515. Sei nuove “federazioni sanitarie” in Piemonte


Con un “coup de théâtre” l’assessore Monferino ha presentato ieri, in IV commissione, le modifiche al controverso piano socio-sanitario, introducendo le famigerate federazioni sanitarie e confermando l’accorpamento in un’unica azienda sanitaria di Molinette, Cto, Regina Margherita e Sant’Anna. Compito delle federazioni sarà la programmazione della rete ospedaliera e distrettuale del territorio, la gestione dei contratti del personale e avrà compiti di supporto tecnico-amministrativo, come gli acquisti, la logistica, la gestione dei magazzini e delle reti informative.
In definitiva questo nuovo ente dovrebbe evitare la duplicazione di attività e sovrapposizioni di servizi, razionalizzando e liberando risorse da investire nei diversi servizi, formata dal personale oggi impiegato nelle diverse ASL.
Torino, oggi unica ASL, verrà divisa in tre parti, accorpandole così:
Torino sud est: ASL TO1 + ASL TO5 + nuova AOU San Giovanni Battista.
Torino Nord: ASL TO2 + ASL TO4.
Torino Ovest: ASL TO3 + AOU San Luigi di Orbassano + Ordine Mauriziano di Torino.
Piemonte Nord Est: ASL Vercelli + ASL Biella + ASL Novara + ASL Verbano–Cusio-Ossola + AOU Maggiore della Carità di Novara.
Piemonte Sud Ovest: ASL Cuneo 1 + ASL Cuneo 2 + AO Santa Croce e Carle di Cuneo.
Piemonte Sud Est: ASL Asti + ASL Alessandria + AO SS. Antonio e Biagio e C. Arrigo di Alessandria.
Ora non mi è chiaro se ogni ASL manterrà la triade di direttori, come non mi è chiaro perché le federazioni si devono occupa di qualcosa che a mio avviso riguarda, per esempio l’ARESS. Inoltre quali saranno i compiti dell’assessorato, se saranno le federazioni a occuparsi di razionalizzazione e investimenti? L’assessore Monferino & Company si occuperanno solo di dare il nullaosta alle nuove iniziative oppure si occuperanno anche loro di qualcosa di pratico? A me sembra l’ennesimo aumento di poltrone, ovviamente ben remunerate, che andrà a scapito delle professionalità sanitarie più deboli, un rafforzamento della dimensione dirigenziale che è anche quella più costosa ma che è anche quella da accontentare. Ma ai pazienti questi grandi dirigenti ci pensano qualche volta?

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