Una
nuova proposta del segretissimo Accordo per il commercio dei servizi
(Trade in Services Agreement), TISA, prevede la delocalizzazione dei
servizi sanitari su scala globale, in un mercato potenziale da 6
trilioni di dollari.
In
sostanza si prospetta l'apertura totale delle frontiere al mercato
della sanità, per facilitare la mobilità dei pazienti tra paesi
diversi, una sorta di "turismo della cura". Gli
osservatori critici dicono che questo finirebbe per alzare i costi
nei paesi in via di sviluppo e abbassare la qualità dei servizi in
quelli industrializzati, a beneficio delle compagnie assicurative per
i premi maggiorati.
In
pratica, come sempre, i ricchi si cureranno meglio e i poveri
moriranno meglio. Che dire niente di nuovo sotto il sole!
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