Saltano
o vengono mitigate alcuni provvedimenti, segno che la potente lobby ha svolto
bene il suo principale compito: proteggere l’investimento.
Per
quanto riguarda le distanze, i monopoli dovranno riesaminare progressivamente
la posizione delle sale slot eccessivamente vicine a scuole, chiese e ospedali,
sulla base delle indicazioni trasmesse dai comuni, ma in ogni caso tenendo in
considerazione gli interessi del settore e il consolidamento del gettito.
Incredibili
sono quelle ultime parole. Della serie se esiste una sala slot che incamera
milioni di euro dietro a una scuola o un ospedale non importa, perché bisogna
tenere conto del gettito e degli interessi del settore. Doppiamente incredibile
che saranno i monopoli a controllare. Se il loro lavoro sarà come la mega multa
mai pagata dai gestori delle slot siamo proprio in una botte di ferro.
Per
quanto riguarda la pubblicità scompare il riferimento alla fascia oraria
protetta (in origine non si sarebbero potute trasmettere pubblicità dei giochi
tra le 16 e le 19.30), ma rimane il divieto di inserire spot sui giochi
all'interno di programmi televisivi o proiezioni cinematografiche
prevalentemente rivolte ai giovani, nonché via internet. Gli spot, inoltre,
dovranno contenere indicazioni sui possibili rischi di dipendenza, e rinviare
alle note informative che chiariscono quali siano le effettive chance di
vincita, note pubblicate sul sito dei monopoli di Stato.
Quindi
presto non sentiremo più dire gioca responsabile, gioca il giusto o gioca con
la testa ma se vuoi sapere che al superenalotto hai una possibilità su oltre 6
milioni di fare 6, vai sul sito dei monopoli. Come se ai giocatori patologici
faccia la differenza!
Interessante
che dovrà essere detto e scritto che il gioco crea dipendenza. Non farà la
differenza, ma almeno quel messaggio è finalmente passato e acquisiti. Un
minimo risultato dal quale si può partire.
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