martedì 11 settembre 2012

1278. Il decretino Balduzzi perde i pezzi sul gioco d’azzardo



Saltano o vengono mitigate alcuni provvedimenti, segno che la potente lobby ha svolto bene il suo principale compito: proteggere l’investimento.
Per quanto riguarda le distanze, i monopoli dovranno riesaminare progressivamente la posizione delle sale slot eccessivamente vicine a scuole, chiese e ospedali, sulla base delle indicazioni trasmesse dai comuni, ma in ogni caso tenendo in considerazione gli interessi del settore e il consolidamento del gettito.
Incredibili sono quelle ultime parole. Della serie se esiste una sala slot che incamera milioni di euro dietro a una scuola o un ospedale non importa, perché bisogna tenere conto del gettito e degli interessi del settore. Doppiamente incredibile che saranno i monopoli a controllare. Se il loro lavoro sarà come la mega multa mai pagata dai gestori delle slot siamo proprio in una botte di ferro.
Per quanto riguarda la pubblicità scompare il riferimento alla fascia oraria protetta (in origine non si sarebbero potute trasmettere pubblicità dei giochi tra le 16 e le 19.30), ma rimane il divieto di inserire spot sui giochi all'interno di programmi televisivi o proiezioni cinematografiche prevalentemente rivolte ai giovani, nonché via internet. Gli spot, inoltre, dovranno contenere indicazioni sui possibili rischi di dipendenza, e rinviare alle note informative che chiariscono quali siano le effettive chance di vincita, note pubblicate sul sito dei monopoli di Stato.
Quindi presto non sentiremo più dire gioca responsabile, gioca il giusto o gioca con la testa ma se vuoi sapere che al superenalotto hai una possibilità su oltre 6 milioni di fare 6, vai sul sito dei monopoli. Come se ai giocatori patologici faccia la differenza!
Interessante che dovrà essere detto e scritto che il gioco crea dipendenza. Non farà la differenza, ma almeno quel messaggio è finalmente passato e acquisiti. Un minimo risultato dal quale si può partire.

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