Oltre
a Barclays, che in due anni ha fatto utili per 630 milioni di euro speculando sui
prezzi dei beni agricoli, il World Development Movement indica Goldman Sachs e
Morgan Stanley tra le banche più attive, pur senza fornire l’ammontare esatto
dei loro profitti. Gli altri big della finanza sembrano invece avere una
posizione più defilata. Royal Bank of Scotland ha venduto la sua divisione
dedicata alle commodities agricole, HSBC concentra le sue scommesse sui
metalli, Jp Morgan soprattutto sul petrolio, mentre la svizzera Ubs predilige i
metalli preziosi pur avendo manifestato di recente la volontà di tuffarsi anche
nel mercato delle materie prime agricole. Grandi speculatori su beni alimentari
erano fino a poco tempo fa anche le tedesche Deutsche Bank e Commerzbank ma una
crescente pressione dell’opinione pubblica le ha indotte a ridimensionare
sensibilmente la loro attività in questo campo.
L’etica
è sempre la stella polare di tutte le banche, c’è poco da fare.
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