Rappresentano
i punti di arrivo della carriere di molti medici, ma per Monferino sono troppi
e anche per il sottoscritto. Il nuovo piano prevede una riduzione molto
corposa, passando da 190 a 79 dipartimenti, mentre le strutture complesse
passeranno da 903 a 727. Se riuscirà nell’intento partirà un balletto di
accorpamenti, destinato a cambiare nuovamente la configurazione organizzativa
di ospedali e servizi territoriali. Ricordiamo che negli ultimi quattro anni le
ASL si sono riorganizzate almeno due volte e non sempre è stato piacevole, soprattutto
per i soldatini in trincea.
La
cosa preoccupante, che comprendo ma non accetto, è che ormai i primari son
primari per cui stesso stipendio anche se non lo saranno più. Dove sarà allora
il risparmio? Credo proprio nella truppa, come sempre d’altronde.
Dalla
Relazione al Parlamento sulla gestione finanziaria delle Regioni 2010-2011,
approvata dalla Corte dei conti – Sezione autonomie del 25 luglio 2012 emerge
un dato incredibile: nel 2011 Asl e ospedali piemontesi hanno accumulato verso
i fornitori di beni e servizi debiti per 2.643.140.000 euro. Avere l’ente
pubblico come fornitore non è più garanzia di essere pagati e, secondo me, non
lo è mai stato.
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