venerdì 4 gennaio 2013

1505. Sul gioco d’azzardo non sono ottimista come Nicoletti



L’AAMS, che controlla il mondo dei giochi per conto dello Stato, ogni mese o quasi produce un documento interessante, dove riporta quanti soldi vengono giocati in Italia. Gianluca Nicoletti firma questo bell’articolo, ricco di interessanti osservazioni e carico di ipotesi, a mio avviso, poco realistiche e, a volte, non corrette.

Scrive che gli incassi delle slot sono calati, ma non è proprio così. Nel 2011 sono stati incassati 44.242 milioni di euro, 54.092 quest’anno. Questa cifra corrisponde non al guadagno di gestori, concessionari e Erario, ma quante monetine o banconote gli italiani hanno messo dentro NewSlot e VLT. Per cui si è giocato di più, senza ombra di dubbio. 36.437 milioni di euro sono stati quelli restituiti l’anno scorso sotto forma di vincita, mentre nel 2012 i soldi vinti sono stati 44.861. In termini percentuale nel 2011 sono stati giocati il 18,20 percento in più di euro. Le vincite sono state invece il 18,78 percento in più dello scorso anno. Il soldi spesi dai giocatori, alias in soldi destinati al gestore, ai concessionari e all’Erario sono il 15,17 percento. Se è vero che i giocatori hanno vinto un pochettino di più, le entrate erariali sono calate del 4,63 per cui, chi vive di questo business, non ha patito nessuna crisi, perchè a fronte di un minor guadagno generale, tutti hanno mangiato come l’anno scorso, solo lo Stato ha mangiato un po’ meno.

Infine di parla di ludopatia, di una parola che non ha il significato che ci vogliono fare intendere. Quando si parla di malattia, il più appropriato termine è gioco d'azzardo patologico. Il gioco non crea malattia, anzi è un'attività importante per lo sviluppo, è educativo e rappresenta una spazio, anche per gli adulti, di socializzazione, di svago e di rigenerazione. Il gioco d'azzardo direi proprio di no!


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