Leggendo
l'articolo sembra di leggere qualche reportage dalle zone di guerra. Un
bollettino che racconta che sono stati chiusi ben 5 centri diurni a basa soglia
su 6 e 2 centri notturni su 3. La mancanza di fondi ha coinvolto pure il
progetto Replan che costava 150 mila euro e prevedeva il reinserimento
lavorativo, per i tossicodipendenti o ex carcerati, all’interno di una vera
palazzina con appartamenti in via Bardineto. Stessa sorte per il centro diurno
Massimina sull’Aurelia e il centro di Città della Pieve, fiore all’occhiello prima,
ormai fermo da giugno 2012. Chiude pure il telefono di Pronto aiuto di Villa
Maraini e chiudono le postazioni d’emergenza anche dentro il carcere di
Rebibbia. Sebbene si parli di sprechi e di furberie, credo che per una città
come Roma sia proprio una brutta notizia. Se poi aumenterà il tasso di
microcriminalità, il Sindaco e la sua Giunta non cadano dal cielo.
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